17/03/11

Il Trota, pesce esageratamente fuor d'acqua

Nel paese delle quisquilie, sempre più ragazzi meritevoli vengono tagliati fuori dal mercato del lavoro, in ragione del principio della “Grande Casta”, secondo il quale o si è già dentro o chi entra nel club, comunque poco ha di meritocratico. Una cosa è certa, se il trota non fosse stato l'erede del Senatùr, la carriera politica sarebbe stato un lontano miraggio. 
L'ultima bravata è una querela ad un blogger, mossa dal 2009, che s'è scontrata con il no del gip “la diffamazione via internet, non può essere equiparata a quella a mezzo stampa, quest'ultima regolata da una norma specifica”. Ci si chiede come mai, un ragazzo come il trota, che tanto si gloria di possedere uno spiccato sarcasmo, ereditato senza meno da papi, si offenda per una serie d'articoli scritti da uno dei tanti blogger che popolano la rete. 

Renzo Bossi è un'offesa alla meritocrazia, un'offesa a noi, giovani laureati o meno, che non abbiamo papi in politica e ci ritroviamo dietro il bancone d'un bar a fare caffè, un'offesa alla politica, benché ci sia rimasto poco o niente da offendere, un'offesa alla cultura, all'etica, all'educazione.
Il trota, classe 1988, finisce la scuola superiore con due anni di ritardo, dovuti a un tris di bocciature, commentate così “Mi piace fare le cose come si deve: sono un perfezionista”.Dopo la brillante carriera scolastica, fa il suo ingresso in politica, ricoprendo la carica di consigliere regionale per la Lega Nord in Lombardia, emozionato e felicissimo, si presenta il 'primo giorno di scuola' in giacca e cravatta, vicino di banco dell'allora new-entry berlusconiana Nicole Minetti, 25enne senza dubbio formata adeguatamente alla carriera politica, quale premurosa igienista dentale di Mister B, showgirl e soprattutto procacciatrice d'escort. Dio salvi la Lombardia e l'Italia intera, se i giovani che scendono in politica sono questi. I due sono figure emblematiche del cancro che sta divorando il 
Renzo Bossi e Nicole Minetti, "primo giorno di scuola"
nostro paese, più di qualsiasi crisi economica. “Visto? L'Università non serve!” così il Ministro Gelmini, da vera promotrice della cultura e della formazione quale un Ministro dell'Istruzione dovrebbe essere.

Diecimila euro al mese è lo stipendio che il ventiduenne, il più giovane consigliere mai nominato, percepisce per l'espletamento della sua funzione, alla faccia degli 800 euro percepiti dai comuni mortali e dei giovani laureati schiavi di infiniti stage non retribuiti. Come se non bastasse, arrivano nuovi incarichi per il rampollo di casa Bossi, tra cui un'ipotetica entrata nell'organico dell'Osservatorio per l'Expo di Milano 2015, e la recente nomina, da parte di papi, come responsabile dei media del Carroccio, TelePadania, Radio Padania Libera e La Padania.Secondo quanto da lui stesso dichiarato, sembrerebbe che ora frequenti addirittura l'Università, ma non in Italia, dove teme l'assalto dei giornalisti “non voglio trovarmi i giornalisti in aula quando faccio gli esami” confida a Vanity Fair il povero disgraziato perseguitato dalla stampa.

Sulle dichiarazioni di pessimo gusto di papi, come la triste e recente “Sono Porci Questi Romani” che abitano 'la Roma Ladrona', il trota commenta “Sono semplici battute, si fanno!...”.Dal sarcasmo tagliente il ragazzo, che dichiara di non essere mai stato più a sud di Roma, che gioca ai  videogames razzisti e deplorevoli della Lega, come Rimbalza il clandestino e che dichiara “nella vita si deve provare tutto, tranne culattoni e droga”. Dunque, se nella vita deve esser provato tutto, l'invito al giovane consigliere è di provare ad alzarsi ogni mattina alle sei, lavorare fino a sera per uno stipendio che basta a malapena per pagare affitto e bollette. Sarebbe bene, inoltre, ripensando all'ennesima gaffe firmata trota, all'inaugurazione di un training center varesino “Questo centro permetterà di costruire un ponte con l'Australia, quindi sarà facile vedere in giro tanti canadesi…”  che Renzo provasse ad aprire seriamente il libro di geografia. E' chiaro che il pessimo gusto e la volgarità delle battute di famiglia sono stati tramandati a dovere.
Eppure quando si parla di lui con un pizzico di satira (che viene spontanea), se le fa girare.
Nel 2009 il Trota ha querelato un blogger,
Angelo Abbatangelo, per aver scritto una serie di articoli satirici titolati “Il diario segreto di Bossi Junior” che l'autore spiega cosi: “La narrazione letteraria delle avventure - disavventure di Renzo Bossi mi fu ispirata a suo tempo dalla tragica cronaca quotidiana – sottolinea il blogger -. Cronaca in cui populismo, demagogia, razzismo e xenofobia si impastano al peggiore revisionismo storico facendo emergere a tratti un vero e proprio nazi-fascismo passando per la minaccia secessionista alle soglie delle celebrazioni per l’Unità d’Italia”.
Il Gip da torto a Bossi Jr, in virtù del fatto che la diffamazione via internet, non può essere equiparata a quella a mezzo stampa, quest'ultima regolata da una norma specifica.
Questa, una delle citazioni di Papà Bossi “La Padania che produce, mantiene l'Italia che non fa un cazzo dalla mattina alla sera”, noi che alla sera arriviamo stanchi, la rivolgiamo con eguale sarcasmo e simpatia a Bossi Junior.

Eleonora Pochi
Fonte: Parolibero

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