09/11/10

NIGERIA: il piombo stermina oltre 400 bambini

E' stata la ricerca manuale e artigianale dell'oro a provocare l'avvelenamento di interi villaggi, oltre 18.000 contagiati, i più colpiti sono donne e bambini.


Dall'inizio dell'anno, nella regione settentrionale di Zamfara, sono state contaminate – secondo dati ONU – almeno 18.000 persone, e la situazione tende ad aggravarsi. Già dal mese di Marzo era stato osservato un eccesso di decessi e malattie nello Stato di Zamfara, e le indagini condotte avevano identificato la causa nell'avvelenamento da piombo e mercurio legato all'estrazione dell'oro artigianale.
E' stato rilevato in seguito, che la maggior parte delle falde acquifere, nelle quali si lavorava per la ricerca dell'oro, sono contaminate dalla presenza di metalli pesanti che infettano ambiente ed esseri umani.
Gli uomini estraggono i minerali altamente contaminati a mani nude, li portano a casa per selezionare minuziosamente i metalli preziosi da ciò che è stato raccolto, e per pulirli dalla sabbia, e spesso quest'attività è svolta da donne e bambini. Ma i bambini hanno un sistema immunitario notevolmente più debole degli adulti, quindi sono i primi ad essere avvelenati dal materiale nocivo, che comporta anemia, debolezza muscolare, danni irreversibili al cervello e nei casi più gravi porta alla morte.
Considerando che la quasi totalità degli abitanti dei villaggi di Zamfara e dintorni praticano la ricerca dell'oro come primaria fonte, o meglio speranza di reddito, il bilancio dell'epidemia è sconcertante. Migliaia di persone sono a rischio, oltre 18.000 già contagiate in sette villaggi esaminati. Si parla di oltre 400 bambini al di sotto dei cinque anni uccisi dall'avvelenamento, 500 sarebbero tenuti sotto stretto controllo dall'intervento tempestivo di Medici senza Frontiere, che denuncia: “L' individuazione di altri due villaggi inquinati sembra indicare che la contaminazione da piombo nei villaggi dello Stato di Zamfara sia un problema molto più ampio di quanto stimato in un primo momento”. Il processo di bonifica dei luoghi contaminati non può essere portato a termine nel breve periodo. Prevede la rimozione del suolo inquinato e lo studio delle aree limitrofi, che risulterebbero essere contaminate dal piombo a macchia d'olio. L'operazione è curata dall'agenzia ambientale Terragraphics.


Fonte: http://www.vocelibera.it/


Eleonora Pochi

08/11/10

Amnesty: In Italia l'abuso di potere non è punito adeguatamente

Il rapporto annuale firmato Amnesty, evidenzia la mancanza, in Italia, di tutela di diritti umani.


Dal rapporto annuale di Amnesty International, sezione italiana, emerge che il nostro Paese è privo di uno specifico reato di tortura nel codice penale. A distanza di venti anni dalla ratifica della Convenzione ONU contro la tortura, l'Italia non ha ancora adeguato l'ordinamento giuridico nazionale all'impegno internazionale intrapreso. Di conseguenza, gli atti di tortura e i maltrattamenti commessi dai pubblici ufficiali, nell'esercizio delle loro funzioni, vengono perseguiti come forme di reato minore: lesioni, abuso d'ufficio, falso ecc. e puniti quindi con pene non adeguatamente severe.
“L'Italia non ha inoltre ratificato il Protocollo opzionale alla Convenzione Onu contro la tortura – spiega Amnesty – che prevede l'adozione di meccanismi di prevenzione di maltrattamenti, tra cui un'istituzione indipendente di monitoraggio sui luoghi di detenzione, e non si è dotata di un'istituzione indipendente per il monitoraggio sui diritti umani, né di un organismo indipendente di denuncia degli abusi di polizia”. Sono state registrate frequenti denunce di tortura e di altri maltrattamenti commessi da agenti delle forze di polizia, nonché segnalazioni di decessi avvenuti in carcere in circostanze controverse. Amnesty ricorda i casi più recenti, tristemente noti. Nel giugno 2009, 10 agenti della polizia municipale di Parma sono stati rinviati a giudizio per lesioni, aggressione, sequestro di persona, calunnia, falsa testimonianza e altri reati minori, per il pestaggio di Emmanuel Bonsu, cittadino del Ghana, avvenuto nel settembre 2008. Bonsu è stato vittima di insulti razzisti e pestaggio, riportando danni a un occhio. Il 6 luglio 2009, quatto agenti della polizia di stato, sono stati condannati in primo grado per l'omicidio colposo di Federico Aldrovandi, 18 anni, morto nel settembre 2005 a Ferrara, mentre si trovava in stato di fermo. Il 14 luglio 2009, un agente della polizia stradale, Luigi Spaccarotella, è stato condannato in primo grado dal Tribunale di Arezzo per l'omicidio colposo di Gabriele Sandri, ucciso nel novembre 2007 da un colpo di pistola. Il 22 ottobre 2009, Stefano Cucchi è morto nel reparto penitenziario dell'ospedale Sandro Pertini di Roma, sette giorni dopo il suo arresto. Secondo la famiglia, le ferite rilevate sul suo corpo dopo il decesso, mostravano i maltrattamenti subiti. Nell' aprile 2010 è stata chiusa l'indagine preliminare, che ha escluso le accuse di omicidio. Restano in piedi le accuse di omissione di soccorso, aggravata dalla morte del paziente, lesioni personali e falso. Nel dicembre 2009, l'indagine per omicidio nel caso di Aldo Bianzino, morto in carcere a Perugia a ottobre 2007, si è conclusa con un'archiviazione. L'autopsia sul corpo di Bianzino aveva rivelato un'emorragia celebrale e lesioni al fegato. Ci auguriamo che la denuncia di Amnesty induca la classe dirigente a ratificare il protocollo opzionale alla Convenzione sopracitata, e ad introdurre nella nostra legislazione penale il reato di tortura.


Eleonora Pochi