29/09/11

La manovra punto per punto: acqua alla gola per l'Italia

Con la nuova legge, il governo ha varato ulteriori misure urgenti per la (de)stabilizzazione finanziaria e per lo sviluppo

La manovra da 54 miliardi, diventata ufficialmente legge, è stata varata dal governo per raggiungere il pareggio di bilancio entro il 2013. Una serie di misure d’austerità che prevedono lacrime e sangue per la quasi totalità dei cittadini, escluse quelle poche centinaia di intoccabili che non si capisce perché si ostinino a non voler pagare la loro crisi. La manovra prevede un aumento dell’Iva al 21% in previsione di un gettito annuo di circa 4,2 miliardi. Innalzamento che secondo Confesercenti “si tradurrà in un aumento di spesa mensile di circa 140 euro per famiglia”.
 
Riportiamo l’elenco dei principali beni per i quali è in atto l’aumento dell’imposta di consumo dal 20 al 21% pubblicato dall’Ufficio studi Confcommercio Imprese per l’Italia:- Televisori e prodotti per l’home entertainment, macchine fotografiche e videocamere, computer desktop, portatile, palmare e tablet, autocaravan, caravan e rimorchi, imbarcazioni, motori fuoribordo ed equipaggiamento barche, strumenti musicali, giocattoli, giochi tradizionali ed elettronici, articoli sportivi, manifestazioni sportive e parchi divertimento, stabilimento balneare, piscine, palestre e altri servizi sportivi, articoli di cartoleria e cancelleria, pacchetti vacanza, automobili, ciclomotori e biciclette, trasferimento proprietà auto e moto, affitto garage, posti auto e noleggio mezzi di trasporto, pedaggi e parchimetri, apparecchi per la telefonia fissa, mobile e telefax, servizi di telefonia fissa, mobile e connessioni internet, tabacchi, abbigliamento e calzature, rasoi elettrici, taglia capelli, phon, articoli per la pulizia e per l’igiene personale, profumi, cosmetici, gioielleria e orologeria, valigie, borse e altri accessori, servizi di parrucchiere, servizi legali e contabili, mobili e articoli per illuminazioni, biancheria e tessuti per la casa, frigoriferi, lavatrici, lavastoviglie, forno, piccoli elettrodomestici per la casa, piatti, stoviglie e utensili per la casa, detergenti e prodotti per la pulizia della casa, carburanti, caffè, bevande gassate, succhi di frutta e bevande analcoliche, liquori, superalcolici, aperitivi alcolici, vini e spumanti -.

Tra le misure di carattere urgente che figurano nella nuova legge inoltre, la possibilità per il Ministero dell’economia e delle finanze di emanare “tutte le disposizioni in materia di giochi pubblici utili al fine di assicurare maggiori entrate, potendo tra l’altro introdurre nuovi giochi, indire nuove lotterie, anche ad estrazione istantanea”, s’apprende dal testo.
 
Alla voce “Riduzione dei costi degli apparati istituzionali” figurano cinque pagine di tagli agli enti locali e giusto qualche riga dedicata ai parlamentari, che si sono limitati a deliberare che “per gli spostamenti in aereo e le missioni legate a ragioni di servizio all’interno dei paesi del Consiglio d’Europa” si volerà in classe economica. Un profondo disagio per la Casta di Montecitorio, che non vuole tagli alla propria elite, semmai ne elabora all’infinito per il Paese. Anzi, il fantomatico taglio ai loro stipendi, introdotto forse un po' per vergogna nei confronti di un paese tassato fino all'osso, prevede una “riduzione delle retribuzioni o indennità di carica superiori a 90 mila euro lordi annui in misura del 10% per la parte eccedente i 90 mila euro”. 
La soppressione delle Province, il dimezzamento di consiglieri e assessori, restringimento dei finanziamenti regionali sono disposizioni che hanno suscitato la durissima reazione delle amministrazioni locali, secondo le quali è impossibile continuare a garantire servizi indispensabili ai cittadini, stando alle condizioni imposte dalla nuova legge 148. Alla faccia del principio di sussidiarietà. “Le nuove misure di austerità – scrive l’agenzia internazionale Moody’s -riducono il budget degli enti locali di 7 miliardi per il 2012-2013, giacché l’obiettivo di pareggio è stato anticipato di un anno, e danno meno tempo per sistemare i bilanci". Effetti negativi sul rating di Regioni, province e comuni: "Misure di rafforzamento delle entrate – spiega Moody’s -, come permettere di controllare i propri livelli di tasse e di controllare gli evasori fiscali sul proprio territorio, compenseranno solo in parte i tagli ai trasferimenti".

Per i lavoratori arriva invece dell’articolo 8, che prevede la possibilità di derogare alle norme stabilite dai contratti nazionali e dallo statuto dei lavoratori, in conformità ad accordi aziendali sottoscritti da rappresentanze sindacali, intese come qualsiasi organizzazione rappresentativa a livello territoriale. “Siamo pronti a ricorrere alla Corte Costituzionale - dichiara in occasione del recente sciopero nazionale Susanna Camusso, segretario Cgil - per cancellare una simile discriminazione, useremo tutte le strade per eliminare questa vergogna". La Camusso esprime contrarietà verso l’intera manovra: ”E’ ingiusta, perché fa pagare i soliti noti, il lavoro pubblico, i pensionati”. Per quanto riguarda il mondo del pubblico impiego, c'è ancora da patire, dopo lo smantellamento dello scorso anno, restrizioni d’organico e tagli per oltre due miliardi l’anno per il biennio della rincorsa al pareggio di bilancio, 2013-2014. Prorogate anche le norme che bloccano le assunzioni fino al 2014.
Si procederà, inoltre, al recupero, entro il 31 dicembre 2011, di quanto ancora dovuto da coloro che non hanno versato le rate concordate per il condono edilizio negli ultimi cinque anni.
 
Non poteva mancare il settore Giustizia, che sembra interessare questo governo come non mai. Si è stabilito il riordino degli uffici giudiziari che porterà al taglio dei “tribunali minori” con il conferimento di una delega al Governo, che agirà seguendo criteri come il numero di abitanti, l'estensione e i carichi di lavoro.
Magistrati ed avvocati non ci stanno, per loro un simile accorpamento è un duro colpo all'apparato giudiziario, affannato da tagli e mancanza di fondi: “La ridefinizione dell'assetto territoriale degli uffici requirenti – hanno dichiarato dall'Associazione Nazionale Magistrati in merito alla ridefinizione territoriale prevista -, anche con l'accorpamento in un unico ufficio di procura della competenza allo svolgimento di funzioni requirenti in più tribunali, è del tutto fuori dal sistema e foriera di gravi disfunzioni sul piano organizzativo”. Sulla riduzione degli uffici giudiziari “non appare razionale escludere dalla possibilità di accorpamento i tribunali con sede nei comuni capoluogo di provincia alla data del 30 giugno 2011 e dunque senza un coordinamento con la contemporanea scelta di soppressione di alcune province e senza tenere in considerazione le caratteristiche dei tribunali presenti” fa notare l'Anm.
Misure d'austerità che faranno penare i cittadini, debitori di un debito da loro mai contratto. Superato il nuovo record di 1.900 miliardi di euro, il debito grava sulle spalle di ogni italiano per oltre 31 mila euro, più del Pil pro capite. Naturalmente, il tasso d'interesse cresce all'aumentare dell'indebitamento.

Eleonora Pochi

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