05/05/11

Giù le mani dal Referendum

In una Repubblica Parlamentare il referendum è lo strumento che permette al corpo elettorale di fornire il proprio parere su un tema oggetto di discussione


Quello che il governo sta tentando di fare in questi giorni è togliere la voce all’intero paese, cercando di evitare il voto del 12-13 giugno su questioni fondamentali.
La scorsa settimana, è passato alla Camera un emendamento al decreto ‘omnibus’ che sancisce l’abrogazione di tutte le norme relative alla realizzazione di centrali atomiche. Ciò malgrado, dal testo traspare che la porta  al nucleare sia ancora aperta: “Al fine di acquisire ulteriori evidenze scientifiche sulla sicurezza e tenendo conto dello sviluppo tecnologico del settore e delle decisioni che saranno assunte dalla Ue, non si procede all’attuazione del programma di localizzazione e realizzazione di impianti di produzione di energia”. La sentenza sul destino del referendum, circa la produzione nostrana di energia atomica, spetta alla Corte di Cassazione e sarà espressa non appena il decreto sarà pubblicato, vale a dire a fine maggio.
L’altro tentativo di boicottare lo strumento che più propriamente rappresenta la ‘democrazia diretta’, è l’annuncio del governo di un ulteriore decreto per bloccare anche i due quesiti contro la privatizzazione dell’acqua per cui sono convocate le urne, sempre il 12-13 giugno.

E se le lobby dell’atomo non dormono sonni tranquilli finché la Consulta non esprimerà giudizio, anche per la questione acqua, c’è chi si lecca i baffi davanti ad un piatto da 64 milioni di euro. I comitati referendari, così come l’opposizione, contestano fortemente l’abrogazione del referendum, definendo il recente operato del governo, un ‘colpo di stato’, un ‘sabotaggio’ di un diritto dei cittadini.

Occorre ricordare che siamo chiamati alle urne anche in merito alla questione ‘legittimo impedimento’, per decidere l’abolizione della legge che congela i processi del premier.
“Sono 40 anni che cercano di far fuori i referendum, Berlusconi è solo l’ultimo di una lunga serie – ha dichiarato a Repubblica la vicepresidente del Senato Emma Bonino -,  il suo obiettivo è far saltare il quorum sul legittimo impedimento“.
Una cosa è certa: bisogna andare a votare. Tre sono i punti da salvaguardare: l’acqua è una risorsa pubblica, le centrali nucleari non occorrono al nostro paese, la legge è uguale per tutti.

Eleonora Pochi

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