01/10/10

l'arma alimentare

Alcune potenze, che siano Stati o Multinazionali, utilizzano la privazione di cibo come arma contro coloro ai quali vogliono imporre la loro volontà.
La Dichiarazione di Roma del 1996 impegna gli Stati a rispettare la seguente disposizione: “Il cibo non dovrebbe essere usato come strumento di pressione politica ed economica”. Si limita però alla necessità di astenersi dalle sole misure unilaterali.
I Protocolli aggiuntivi della Convenzione di Ginevra per la tutela delle popolazioni civili stabiliscono: “E’ proibito attaccare, distruggere, rendere inutilizzabili oggetti indispensabili alla sopravvivenza della popolazione civile come alimenti, colture, installazioni idriche”. Eppure la realtà appare ben diversa. Alcuni colossi multinazionali regolano il mercato alimentare dell'intero pianeta e se vogliono, insieme a governanti e finanzieri distruggono tonnellate su tonnellate di cibo, considerato un surplus, ossia una scomoda eccedenza poco gradita alle regole del mercato.
E' altresi' opportuno precisare che la maggior parte dei cereali prodotti a livello mondiale è utilizzata per la nutrizione di animali (660.000.000 di tonnellate) contro i 200.000.000 di tonnellate utilizzati per l'alimentazione umana .
Gran parte dei cereali prodotti sulla terra vengono utilizzati in Occidente per alimentare quel bestiame che viene poi consumato da noi sotto forma di carne, uova, latte.
Se l'enorme quantità di cereali destinati all'alimentazione di bestiame venisse impiegata direttamente nell'alimentazione umana, potrebbero venir nutrite ben 2.500.000.000 persone. Con la sola quantità di cereali che U.S.A. e U.R.S.S. destinano al bestiame, si potrebbero nutrire 1.000.000.000 di persone.
La fame non c'è per scarsità di cibo, ma per scarsità d'intenti.



Eleonora Pochi


Nessun commento:

Posta un commento