07/02/12

Torna il Mein Kampf di Hitler, il manifesto nazista

Alla vigilia della Giornata della Memoria, in ricordo delle vittime dell'olocausto, sarà nelle edicole tedesche il fascicolo sul libro promotore dell'ideologia nazista

Dalla seconda guerra mondiale il Mein Kampf non era mai stato ripubblicato in Germania. La recente decisione dell’editore britannico Peter McGee, di proporre in ristampa dal 26 gennaio il manifesto hitleriano, in versione commentata e ridotta, ha suscitato non poche polemiche. C’è disapprovazione anzitutto perché il 27 gennaio è la ‘Giornata della Memoria’, in cui si commemorano le vittime dell’olocausto. Vari storici e studiosi hanno definito inopportuna l’iniziativa dell’editore britannico, che sarebbe mosso da interessi economici piuttosto che da motivazioni di sensibilizzazione e riflessione culturale, come invece quest’ultimo ha recentemente dichiarato. “Vogliamo chiarire che non c’è nulla di ‘altruistico’ nella pubblicazione di questo editore, ma solo scopi riconducibili a fini lucrativi”, ha dichiarato Elan Steinberg, vicepresidente dell’associazione American Gathering of Holocaust Survivors, che rappresenta i sopravvissuti all’olocausto e le loro famiglie.
I diritti d’autore del Mein Kampf appartengono allo Stato federale tedesco della Baviera, che dal secondo dopoguerra detiene l’esclusività editoriale dell’opera fino al 2015. Da parte sua, il governo bavarese ha minacciato di ricorrere a vie legali per impedire la pubblicazione, che secondo McGee sarebbe assolutamente lecita, giacché pubblicata in forma ridotta e commentata.

Nonostante l’iniziale opposizione governativa e intellettuale, l’inserto sul Mein Kampf sarà comunque in edicola nel giorno della vigilia della giornata che commemora le vittime dei campi di concentramento, in allegato alla rivista settimanale  Zaitungszeugen. Una serie di fascicoli da 16 pagine, che riporterà estratti del libro di Hitler, manifesto del partito nazista. Nel Mein Kampf il dittatore tedesco espose dettagliatamente l’ideologia antisemita, secondo la quale la razza ariana è pura e superiore, sottolineando come la Germania e il popolo tedesco sarebbero potuti diventare la più grande potenza mondiale conquistando, a partire dall’Europa dell’Est, nuovo spazio vitale. Il manifesto razzista per antonomasia evidenziava inoltre la figura del Führer, equiparato a Gesù, quale autorità suprema, indiscutibilmente superiore e da onorare sempre e comunque.  Il solo pensiero che la lettura del manifesto hitleriano, che dovrebbe essere un argomento di studio più che da rivista, intriso di principi razzisti, possa interessare o indurre ad una riflessione, è palesemente controproducente e regressivo, se non una vergogna verso le vittime dell’olocausto, commemorate il giorno successivo all’uscita del primo numero sul Mein Kampf.

“Ogni tempo ha il suo fascismo: se ne notano i segni premonitori dovunque la concentrazione di potere nega al cittadino la possibilità di esprimere ed attuare la sua volontà. A questo si arriva in molti modi, non necessariamente con l’intimidazione poliziesca, ma anche negando o distorcendo l’informazione, inquinando la giustizia, paralizzando la scuola, diffondendo in molti modi sottili la nostalgia per un mondo in cui regnava sovrano l’ordine, ed in cui la sicurezza dei pochi privilegiati riposava sul lavoro forzato e sul silenzio forzato dei molti”.
Primo Levi

Eleonora Pochi
Fonte: Fuori le Mura


Nessun commento:

Posta un commento