Lo scorso 31 maggio Israele ha posto un agguato militare alla Fredoom Flottilla, il convoglio di 9 navi con aiuti umanitari dirette a Gaza, uccidendo nove civili turchi. Poco tempo dopo il Saint Mariam, un equipaggio multireligioso e multinazionale, ha tentato di arrivare a Gaza, ma la nave è stata bloccata.
22 Ago – Una nave carica di aiuti umanitari d'origine libanese sarebbe dovuta partire da Cipro, direzione Gaza, e dopo il no delle autorità locali è stata tentata la partenza direttamente dal porto libanese di Tripoli. Non è riuscita, con la motivazione che tra il Libano ed Israele, essendo tecnicamente in stato di guerra, non sono possibili collegamenti.
“La nostra posizione è chiara. L'arrivo e la partenza di imbarcazioni da e per Gaza attraverso i porti di Cipro sono proibiti e metteremo in pratica la nostra decisione” ha detto Reuters Michalis Katsounotos, portavoce della polizia di Cipro.
Così la Mariam, con un equipaggio tutto al femminile, ha tentato di salpare dal porto di Tripoli, nostrando di non farsi scoraggiare.
“Noi insisteremo – aveva dichiarato Samar el-Hajj, organizzatrice della spedizione – non abbiamo armi e andremo a Gaza”.
Inoltre un responsabile del porto di Tripoli, ha dichiarato : “La nave Mariam ha ricevuto l'autorizzazione per dirigersi verso Cipro, ma non verso altra destinazione”.
La conferenza stampa sulla spedizione è stata interrotta dalla decisione dell'esercito di vietare ai giornalisti l'ingresso.
In una lettera al segretario generale delle Nazioni Unite, Gabriela Shalev(ambasciatore di Israele alle Nazioni Unite) riferisce che il gruppo organizzatore del viaggio “è sospettato di avere legami con l'organizzazione terroristica degli Hezbollah” e prosegue “gli organizzatori cercano di causare uno scontro ed aumentare la tensione nella nostra regione. Israele si riserva quindi il diritto, in conformità alle leggi internazionali, di utilizzare tutti i mezzi necessari per impedire a questa barca di violare il blocco navale di Gaza”.
Israele, quindi, da parte ha prontamente dichiarato il netto rifiuto verso la spedizione di aiuti umanitari. “Non permetteremo alle navi di raggiungere Gaza, area controllata dal 2007 da Hamas, gruppo militante palestinese”.
La saint miriam non è mai partita.
“Tutto il mondo è contro di noi - ha detto Hajj, la principale promotrice dell'iniziativa - ma il viaggio è solo rinviato. Partiremo non appena troveremo un porto intermedio dove dirigerci”. Cipro ha detto no all'intenzione degli attivisti libanesi perché ha ritenuto la spedizione “una provocazione in grado di scatenare una dura reazione militare e diplomatica di Israele”.
Eleonora Pochi
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