La manovra economica prevede lacrime e sangue per la Capitale

Il taglio agli enti locali, pari a ben 2,6 miliardi di euro, provocherà un’inevitabile indebolimento dei servizi rivolti alla collettività, quali assistenza sanitaria e trasporto pubblico. “Oggi il costo di un biglietto è di un euro, un euro e mezzo – ha commentato il sindaco di Roma, Gianni Alemanno -, un costo sociale assicurato dai trasferimenti che vengono dallo Stato. Se questi finanziamenti vengono tagliati come previsto non saremo più in grado di garantirlo”.
Non bastavano le metrò strapiene, gli autobus cronicamente in ritardo, i treni regionali puntualmente soppressi ad accompagnare le giornate dei cittadini di Roma e dintorni; ora si rischia di dover andare a lavoro in tandem mentre gli impiegati di palazzo Chigi godono ognuno di una costosa e disponibilissima schiera di auto blu a spese dello Stato, ossia degli stessi cittadini ai quali vengono sottratti servizi pubblici di base ed aumentate le tasse. “Il governo sta mettendo pesantemente le mani in tasca ai cittadini – osserva Zingaretti -, ma solo ad alcuni, quelli che le tasse le pagano già e che utilizzano i servizi pubblici, il bus per andare a lavorare o gli ospedali, perché non hanno alternative. E’ uno schifo – conclude il presidente della Provincia di Roma -, una vergogna, che in una situazione del genere il governo si preoccupi di salvaguardare gli stipendi dei parlamentari”. “E io pago” diciamo noi.
Eleonora Pochi
Fonte: Fuori le Mura
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