Migliaia di morti, fosse comuni, minori torturati, persecuzioni e violenze fanno parte dell’ordinaria amministrazione Assad. Tra le file delle ultime vittime, abbiamo ritenuto opportuno ricordare Ibrahim Kashoush, giovane musicista ucciso lo scorso cinque luglio dalle forze di sicurezza siriane a causa di una canzone contro il Presidente. La città di Hama, la quarta più grande del Paese, è storicamente simbolo della resistenza al regime. Nel 1982, nella città furono uccise, con agguato voluto dall’expresidente Hafez al-Assad, oltre 20 mila persone. Lo scorso primo luglio, proprio nella piazza principale di Hama, oltre 250 mila persone si sono riversate in strada per rivendicare il loro diritto alla libertà. Ibrahim ha calcato il palco adibito nella piazza, la sua “It’s time to leave, Bashar” è stata intonata dalla folla a gran voce: “Freedom is very near, depart Bashar!” recita la canzone, che critica il recente discorso del Presidente circa l’intenzione di attuare importanti riforme e invita la “cricca di barbari” a lasciare le poltrone. Dal mese di giugno, la canzone è stata presto diffusa in tutto il Paese, divenendo l’inno delle proteste contro il regime e l’uccisione di migliaia di manifestanti.
Il quattro luglio, Hama è stata assaltata dalle forze militari e si pensa che il vero obbiettivo dell’intera operazione fosse scovare Ibrahim. La mattina seguente il corpo di Ibrahim è stato trovato su una sponda del fiume Assi, con un grande squarcio alla gola gli sono state asportate le corde vocali. Un chiaro messaggio per quelli che osano alzare la voce contro il regime. E’ stato filmato il ritrovamento del corpo del giovane, per visualizzarlo, basta cliccare qui .
Il video sottostante è stato girato il primo luglio a Hama, nella giornata della grande manifestazione contro il regime. Auspichiamo che la voce di Ibrahim riecheggi negli animi del popolo siriano, fin quando il sanguinario regime Assad verrà rovesciato.
Eleonora Pochi
Fonte: Fuori Le Mura
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