A neanche due anni di distanza dall'uragano Nargis, la Birmania è tornata a patire gli effetti devastanti delle violente calamità naturali che non sembrano avere tregua. I dati raccolti parlano di quasi mezzo milione di sfollati.
Venerdì 22ottobre il ciclone Giri si è abbattuto sulla costa occidentale del Myanmar, in Birmania. Le cifre sono ancora approssimative, fino ad ora sono più di 400.000 bambini e adulti colpiti dalla catastrofe. Nello specifico, oltre 100.000 bambini sono affamati e senza casa.“Temiamo che centinaia di bambini possano esser stati feriti o smarriti – spiega Save the Children - o separati dai loro genitori. Migliaia di persone hanno perso le loro case e le nostre squadre operative sul campo riferiscono che intere isole sono state distrutte.”
Scuole, case e, in alcuni casi, interi villaggi sono stati spazzati via.
Una delle principali preoccupazioni è l'accesso all'acqua potabile perché i pozzi sono stati distrutti.
Save the Children punta a raggiungere 80.000 persone nelle prossime settimane con cibo, acqua, sali per la reidratazione orale, compresse per purificare l'acqua e coperte.
Da Ginevra l'Onu ha riferito che dal 22 al 23 ottobre, l'uragano tropicale Giri ha causato 45 morti ed almeno 10 dispersi. Secondo l'Ufficio per il coordinamento degli affari umanitari dell'Onu(OCHA), la zona occidentale del Myanmar è stata la parte più gravemente colpita dall'uragano, interessando 400mila abitanti, 80mila dei quali sono rimasti senza casa. Ad oggi, si contano 15mila abitazioni distrutte dall'uragano. Il World Food Programme(PAM), la Food and Agricolture Organization(FAO), Save the Children e molte altre organizzazioni hanno iniziato da giorni la distribuzione degli alimenti e forniscono assistenza ai superstiti coinvolti nella catastrofe.L'uragano Giri, sarebbe stato classificato a 4/5 della scala Saffir-Simpson e, se fosse capitato nell'Atlantico – spiegano i meteorologi - sarebbe stato più forte dell'uragano Nargis, che nel 2008 colpì la Birmania, causando 130mila morti. Secondo l'Ufficio per il coordinamento degli affari umanitari dell'Onu, invece, la tempesta sarebbe stata più forte dell'uragano Nargis, ma s'è riuscito ad evitare le migliaia di morti del 2008 grazie alla tempestiva azione preventiva d'evacuazione intrapresa dalla Croce Rossa.
A differenza della precedente catastrofe, ci sarebbe inoltre una maggiore apertura da parte del governo del Myanmar verso l'arrivo di aiuti internazionali. Agli operatori umanitari di Ong e agenzie Onu pertinenti, è stato concesso quasi da subito l'ingresso nelle aree devastate. “La popolazione birmana patirà una grave carestia alimentare – aggiunge Save the Children – in tutta l'area colpita dall'uragano, per almeno sei mesi.”
Eleonora Pochi
Fonte: http://www.vocelibera.it/
Pics: Save the Children
Pics: Save the Children
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