A neanche due anni di distanza dall'uragano Nargis, la Birmania è tornata a patire gli effetti devastanti delle violente calamità naturali che non sembrano avere tregua. I dati raccolti parlano di quasi mezzo milione di sfollati.
Venerdì 22ottobre il ciclone Giri si è abbattuto sulla costa occidentale del Myanmar, in Birmania. Le cifre sono ancora approssimative, fino ad ora sono più di 400.000 bambini e adulti colpiti dalla catastrofe. Nello specifico, oltre 100.000 bambini sono affamati e senza casa.“Temiamo che centinaia di bambini possano esser stati feriti o smarriti – spiega Save the Children - o separati dai loro genitori. Migliaia di persone hanno perso le loro case e le nostre squadre operative sul campo riferiscono che intere isole sono state distrutte.”
Scuole, case e, in alcuni casi, interi villaggi sono stati spazzati via.
Una delle principali preoccupazioni è l'accesso all'acqua potabile perché i pozzi sono stati distrutti.
Save the Children punta a raggiungere 80.000 persone nelle prossime settimane con cibo, acqua, sali per la reidratazione orale, compresse per purificare l'acqua e coperte.

A differenza della precedente catastrofe, ci sarebbe inoltre una maggiore apertura da parte del governo del Myanmar verso l'arrivo di aiuti internazionali. Agli operatori umanitari di Ong e agenzie Onu pertinenti, è stato concesso quasi da subito l'ingresso nelle aree devastate. “La popolazione birmana patirà una grave carestia alimentare – aggiunge Save the Children – in tutta l'area colpita dall'uragano, per almeno sei mesi.”
Eleonora Pochi
Fonte: http://www.vocelibera.it/
Pics: Save the Children
Pics: Save the Children
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