“Immagina se ogni persona in Africa vedesse il video “Africa per la Norvegia” e quest’ultimo fosse l’unica informazione mai avuta sul paese nordeuropeo. Che cosa penserebbero della Norvegia? Se diciamo Africa, tu a cosa pensi? ” Questo è il messaggio che lancia la campagna Africa for Norway, che simula efficacemente il retroscena delle azioni di aiuto dell’Occidente verso l’Africa. Capire che Africa non significa solo fame, Aids e povertà è forse la sfida umanitaria più grande per i popoli del “nord del mondo”. Intendo porre l’accento sui popoli, poiché si intende che le classi dirigenti e i grandi capitalisti questo lo sanno, ma operano intenzionalmente affinché un continente intero passi come un pozzo di sciagura eterna. Si dovrebbe scrivere un libro sulle ragioni per cui uomini d’affari e politici lavorano assiduamente per screditare l’Africa, ma ci si può limitare ad accennare sommariamente la paura di perdita di supremazia mondiale economica e politica, perdita di colonie, privazione di materie prime a basso costo.
Se a tutto questo si aggiunge l’immagine che i mass-media definiscono dell’Africa e gli aiuti concessi tanto per essere a posto con la coscienza o con la dichiarazione dei redditi, senza alcun seguito o un obiettivo specifico, allora ci si rende conto che, tutto sommato, l’uomo bianco deve ancora fare i conti con una mentalità razzista e intrinsecamente colonialista. Per combattere questo modo di vedere l’Africa, il progetto chiede agli africani di salvare i norvegesi dal congelamento, donando loro un termosifone. Un ironico attacco contro ogni “pietismo”, in difesa delle potenzialità di sviluppo di un continente che non può vivere solo di “aiuti umanitari”.
Se a tutto questo si aggiunge l’immagine che i mass-media definiscono dell’Africa e gli aiuti concessi tanto per essere a posto con la coscienza o con la dichiarazione dei redditi, senza alcun seguito o un obiettivo specifico, allora ci si rende conto che, tutto sommato, l’uomo bianco deve ancora fare i conti con una mentalità razzista e intrinsecamente colonialista. Per combattere questo modo di vedere l’Africa, il progetto chiede agli africani di salvare i norvegesi dal congelamento, donando loro un termosifone. Un ironico attacco contro ogni “pietismo”, in difesa delle potenzialità di sviluppo di un continente che non può vivere solo di “aiuti umanitari”.
Il videoclip preparato per la campagna, realizzato da studenti norvegesi e professori universitari del Fondo di assistenza internazionale, è una canzone in stile natalizio che lancia, in maniera ironica, un messaggio davvero importante: “La verità è che ci sono molti sviluppi positivi nei paesi africani e vogliamo che questo diventi noto. Abbiamo bisogno di cambiare le spiegazioni semplicistiche dei problemi in Africa. Abbiamo bisogno di educare noi stessi sulle questioni complesse e ottenere maggiore attenzione su come i paesi occidentali hanno un impatto negativo sullo sviluppo dell’Africa. Se vogliamo affrontare i problemi che il mondo si trova ad affrontare abbiamo bisogno di agire basandoci sulla conoscenza ed il rispetto” si legge sul sito del progetto. Ed è proprio attraverso la conoscenza ed il rispetto che i cittadini occidentali devono avvicinarsi all’Africa, scoprendo un continente nuovo e ricco di intelligente umanità, prima che di risorse.
Riferimenti campagna:
Eleonora Pochi
Fonte: Fuori le Mura
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